sabato 13 dicembre 2014

Post 27_breve catalogo illustrativo sulla bottiglia

Tipologie di materiali:
  • vetro
  • PET 
  • alluminio
  • poliaccoppiato
(fonti: post 13)

Modelli in vendita:
bottiglie di acqua in PET


bottiglie di acqua in vetro



bottiglia da vino 


bottiglia da spumante


bottiglia di whiskey


bottiglia di coca cola

Principali produttori:
Regioni di provenienza





sabato 29 novembre 2014

Post 26_esperienze personali con le cose


Topinambur ad un banco di frutta e verdura - Piazza del Popolo, Savigliano, 29/11/14, ore 09:31


Bottiglie, casa mia, 29/11/10, ore 10:23

venerdì 21 novembre 2014

Post 25_Prosopografia

Ecco alcuni dei numerosi esempi di uomini che hanno fondato aziende i cui prodotti sono riconducibili alla bottiglia: 


Alessandro Martini - Martini & Rossi


Gerard Adriaan Heineken - birra Heineken



Asa Griggs Candler - The Coca Cola company


Cesare Mazzoni - Sanpellegrino S.p.a.


Bruno ed Ermenegildo Scattolin - Acqua minerale san Benedetto

lunedì 17 novembre 2014

Post 24_ La bottiglia ed i brevetti

DOSE-MEASURING BOTTLE
Patent n. 236997, dated 25 gen 1881



MULTIPLE-COMPARTMENT BOTTLE
Patent n. 825680, dated 10 lug 1906
DESIGN FOR A BOTTLE 
Patent n. 111962, dated 1 nov 1938



BOTTLE FOR CHRISTENING SHIPS
Patent n. 3031095, dated 24 apr 1962
DOUBLE ENDED BOTTLE
Patent n. 5829607, dated 3 nov 1998

MUSICAL BABY BOTTLE 
Patent n. 6024625, dated 15 feb 2000





Post 23_Esperienze estetiche con il topinambur





Fonte dell'immagine

Post 22_Topinambur: esperienze sensoriali

                                       


Quando è crudo il topinambur è inodore.
Quando è cotto il suo profumo ricorda quello dei carciofi.






Crudo il topinambur è poco saporito e risulta molto croccante. Cotto assume un sapore molto delicato e una consistenza che ricorda quella della patata.







Il topinambur si presenta come una radice di forma tondeggiante e bitorzoluta, con una buccia marroncino-violacea.








Al tatto il topinambur si presenta ruvido, sensazione  dovuta sia presenza della buccia, e di consistenza solida, compatta.




sabato 15 novembre 2014

Post 21_processi di lavorazione industriale del topinambur


I topinambur vengono sottoposti a processi di lavorazione industriale per ottenere prevalentemente tre prodotti: 

TOPINAMBUR ESSICCATO: la radice viene lavata, disidratata e tagliata a cubetti. Questo prodotto, dopo essere stato lasciato in ammollo per qualche minuto, può essere utilizzato come mueslei o come snack.

FARINA DI TOPINAMBUR: la radice viene lavata, pelata, spremuta, disidratata e infine macinata. Questo prodotto si utilizza aggiungendolo in una percentuale del 10% rispetto alla quantità di farina totale nella preparazione di prodotti dolciari.

TOPINAMBUR CONCENTRATO: la radice viene lavata, pelata e spremuta. Il succo viene filtrato e disidratato, ottenendo una polvere. Questo prodotto è utilizzato come dolcificante naturale.

Non sono molte le industrie agricole incentrate sulla lavorazione del topinambur, l'azienda agricola zanchettin giorgio è una di queste.

Post 20_La produzione delle bottiglie in PET

Oltre al vetro, il materiale in cui sono più comunemente realizzate le bottiglie è il PET.



La produzione di questo genere di bottiglie si articola in varie fasi:

ESSICCAZIONE
Prima di poter iniziare il processo vero e proprio di produzione delle bottiglie il PET deve essere essiccato e deumidificato per un periodo che varia dalle 4 alle 10 ore tramite un soffio di aria calda alla temperatura di 170°C.

PLASTIFICAZIONE
Una volta essiccato il PET viene convogliato in una camera di iniezione dove viene riscaldato a una temperatura di 285°C passando dallo stato solido allo stato liquido.

INIEZIONE E STAMPAGGIO
Il PET allo stato liquido viene convogliato in una camera di iniezione in quantità tale da riempire completamente le cavità dell stampo entrando in contatto con la matrice da cui prenderà la forma solificando. Le cavità si trovano a temperature notevolmente inferiori a quella del PET grazie ad un sistema di raffreddamento: ciò permette al PET di solidificare prima di essere espulso dallo stampo.

RAFFREDDAMENTO
Le preforme espulse dallo stampo vengono prelevate da una mano di presa automatizzata anche essa raffreddata per completare il processo di solidificazione.

Per maggiori informazioni consultare questo link.


Post 19_I processi produttivi della bottiglia in vetro

Uno dei principali materiali in cui le bottiglie vengono realizzate è il vetro.
Esistono due tecniche principali per la produzione di bottiglie in vetro: la tecnica presso-soffio (press&blow) e la tecnica soffio-soffio (blow&blow).

Tecnica presso-soffio
In questa tecnica un pistone penetra nella goccia di vetro fuso (1000-1200 °C) e la costringe per pressione in un primo stampo, formando una preforma avente già la bocca definitiva che  presenterà la bottiglia finita. 
La forma definitiva dell'articolo è poi ottenuta in uno stampo finitore (dove il vetro si trova a 450-500 °C) attraverso un soffio di aria compressa a circa 200 bar. Per eliminare le tensioni superficiali che si vengono a creare sulla bottiglia a causa del repentino cambio di temperatura in cui si trova il vetro tra prestampo e stampo finitore, si procede con una ricottura e successivamente con un lentissimo raffreddamento.
Per migliorare la resistenza della bottiglia inoltre, essa viene sottoposta a un trattamento a caldo e un trattamento a freddo per eliminare l'attrito superficiale del vetro.



Tecnica soffio-soffio
Questa tecnica differisce dalla tecnica presso soffio solamente nella fase iniziale: la formazione della cavità è infatti ottenuta non tramite un pistone ma mediante un soffio di aria compressa che fa aderire il vetro fuso allo stampo. Analogamente a quanto avveniva nella tecnica presso-soffio, anche qui l'oggetto otterrà la sua forma definitiva in uno stampo finitore e subirà i processi di ricottura e raffreddamento ed i trattamenti a caldo e a freddo per eliminare l'attrito superficiale.
Questa tecnica è la più utilizzata per la produzione di bottiglie in vetro.

Per maggiori informazioni consultare questo link.

giovedì 13 novembre 2014

Post 18_I topinambur e i suoi scarti


Tutte le parti che costituiscono il topinambur sono commestibili, non solo la polpa. La buccia infatti è sottile e digeribile, per tanto questo tubero può essere cucinato nella sua interezza, una volta avuto cura di lavarlo per bene eliminando ogni traccia di terra accumulata sulla buccia.
Se invece si preferisce cucinare i topinambur sbucciati, si può tagliare la buccia a pezzetti ed usarla per concimare le proprie piante o il proprio orto: in questo modo nemmeno gli scarti andranno sprecati.

domenica 2 novembre 2014

Post 14_Proprietà nutrizionali del topinambur


100 grammi di topinambur contengono:
  • 78% di acqua
  • 17,4 gr di zuccheri
  • 1,6 gr di fibre
  • 2 gr di proteine
  • 2 gr di grassi
  • 76 calorie
Questo tubero ha molteplici proprietà:
  • E' adatto all'alimentazione dei diabetici e combatte le malattie cardiovascolari grazie alla forte concentrazione di inulina che aiuta ad eliminare la presenza di glucosio e colesterolo nel sangue.
  • E' particolarmente prezioso in gravidanza poichè aumenta la produzione di latte.
  • Può giovare a chi ha problemi di meteorismo, colon irritato e disturbi intestinali, perché facilita l'eliminazione dei gas in eccesso.
  • Può essere un aiuto per il fegato grazie agli aminoacidi che contiene.
Si possono trovare maggiori informazioni sulle proprietà dei topinambur qui.

Post 13_ i materiali della bottiglia

Il materiale principe della bottiglia è il vetro: troviamo tracce di piccole anfore e brocche in vetro nei territori siriani già a partire dal I secolo a.c mentre già dai primi secoli d.c. troviamo vere e proprie bottiglie realizzate in vetro:


Bottiglie di epoca romana.


Bottiglie inglesi, XVII secolo.


Bottiglia realizzata dai mastri vetrai di Murano, fine XVI secolo.


Giugiaro design per S. Bernardo, 1994

A partire dal 1989 troviamo anche le bottiglie di plastica, realizzate in PET:



Recentemente, sono uscite anche sul mercato bottiglie realizzate in alluminio:



Una delle ultime innovazioni nei materiali per le bottiglie è infine quella del poliaccoppiato:


venerdì 24 ottobre 2014

Post 12_ L'iconografia dei topinambur

Sfortunatamente, non ho riscontrato la presenza di questo tubero in alcuna opera d'arte, nè in copertine di fumetti, libri o dischi.

Post 11_Tavola naturalistica del topinambur


Il topinambur nel sistema di nomenclatura di Linneo prende il nome di "heliantus tuberosus", talvolta volgarizzato in "elianto tuberoso".
E' una pianta che appartiene alla famiglia delle asteraceae, con inflorescenza a capolino.
Maggiori informazioni botaniche sul topinambur sono reperibili qui: scheda botanica dell'heliantus tuberosus.

domenica 19 ottobre 2014

Post 10_ Il topinambur nelle ricette popolari

Il topinambur è presente in moltissime ricette della tradizione piemontese.
Eccone alcune che vi faranno venire l'acquolina in bocca!


















Inoltre i topinambur sono spesso utilizzati per accompagnare quello che è il piatto principe della cucina tradizionale piemontese, la bagna cauda.

Post 9_La geografia del topinambur

L'origine del topinambur non è certa a causa del suo alto grado di diffusione spontanea, anche se sembra ormai assodata la tesi che provenga dalle praterie occidentali del Nord America e del Canada.
Questo tubero è stato importato in Europa nel XVII secolo ed è oggi diffuso in diversi paesi. Per quanto riguarda l'Italia, possiamo trovare il topinambur in tutta la penisola, ad eccezione della Sardegna. Il topinambur è infatti una pianta molto vitale, quasi infestante, che predilige i terreni umidi, specie se vicini a corsi d'acqua. I due tipi di substrati migliori per la prosperità di questa pianta sono quello calcareo e quello silicico a PH neutro.


La distribuzione del topinambur in Italia




La distribuzione del topinambur in Europa


In particolare, la città di Carignano, in provincia di Torino, è famosa per i suoi topinambur, tanto che vi si tiene annualmente la fiera del "ciapinabò" (che in piemontese significa, appunto "topinambur").

martedì 14 ottobre 2014

Post 8_Topinambur in poesia

Purtroppo, non ci sono canzoni che abbiano come protagonisti i topinambur.
Vi sono tuttavia alcune poesie a riguardo, anche se trattano dei fiori del topinambur, e non del tubero vero e proprio. 
Ne è un esempio la poesia "Altri topinambur" di Andrea Zanzotto, che scelgo di riportare nonostante faccia riferimento ai fiori del topinambur e non alla radice (la parte commestibile) perché ritengo sia molto interessante come questa pianta non a tutti nota sia divenuta protagonista di un'opera di un poeta così importante.




Altri Topinambur - Andrea Zanzotto

Entro i manipoli qua e là sparsi
dei topinambùr lungo gli argini
ogni lustro del giallo si fa intimo
all’autunnale catarsi

Ori di affabili corollari – 
topinambùr se è il caso di nominare
una scintillazione che pare casalinga
ed invece è stellare

Tamburini topinambùr
euforia di mille
divergenti intuizioni – 
gemellaggi infiniti

Azzurro arriso dagli incorreggibili
topinambùr mai stanchi di frinire
di titillare, di adire
ai paradisi più facilmente leggibili

Favoleggiare di esigue
anarchie, conversioni di lingue
mai udite del giallo
in gelb jaune amarillo

Con affettuoso gusto
i furbissimi topinambùr
si affollano al cancello
come a scuola, nel giorno giusto

Dove ritroverò le mie infelicità
numerose quanto incontrollabili? – 
Ma ora coi topinambùr torneranno
attutite dai tocchi di altre deità

(da Le poesie e prose scelte, Mondadori, Milano 1999)